Distribuire Pieghevole Indice dei contenuti
- Origini e storia del cane lanoso
- Una razza antica al servizio dell’uomo
- Caratteristiche fisiche ed estetiche
- La tradizione dei tessuti canini: un’arte millenaria
- Una pratica artigianale antica
- Documentazioni storiche
- Le razze di cani lanoso e il loro ruolo nella creazione di coperte
- Dietro ogni grande coperta, c’è un grande cane
- Curiosità sul cane lanoso: tecniche di tosatura e lavorazione del pelo
- La tosatura: un’arte antica
- Lavorazione del pelo: dal cane alla coperta
Immagina un amico fedele, compagnone di vita, ma anche produttore di calde coperte per sopravvivere ai rigidi inverni. Questo non è un sogno, ma la realtà vissuta dai popoli Salish del Nord-Ovest dell’America per millenni. Loro hanno allevato una razza specifica di cani, noti come cani lanoso, utilizzando il loro soffice manto bianco per creare tessuti e coperte.
Origini e storia del cane lanoso
Una razza antica al servizio dell’uomo
I Salish, abitanti del nord-ovest dell’America, hanno elevato per millenni una razza di cani dal pelo lanoso e bianco. Questo rapporto simbiotico tra uomo e animale ha durato circa 5.000 anni fino all’arrivo dei coloni europei che ha causato l’estinzione di questa particolare razza.
Caratteristiche fisiche ed estetiche
I cani lanoso erano più piccoli dei husky o dei samoyede con un aspetto simile a quello di una volpe: coda arrotolata, piccole orecchie erette e un comportamento caratterizzato da ululati piuttosto che abbai. Una delle esemplari più noti era chiamata Mutton ed è vissuta circa 160 anni fa.
È interessante notare che la tradizione dei Salish non solo si limitava alla produzione di tessuti ma includeva anche l’allevamento e la cura di questi animali.
La tradizione dei tessuti canini: un’arte millenaria
Una pratica artigianale antica
L’uso del pelo di cane per creare coperte calde era molto diffuso tra i Salish. Tra gli esempi che testimoniano questa tradizione, la Smithsonian Institution possiede una collezione di artefatti e documenti, tra cui una pelle di cane lanoso risalente al 1859.
Documentazioni storiche
Il Capitano George Vancouver, esploratore delle coste del Pacifico Nord dell’America dal 1791 al 1795, è stato uno dei primi a documentare questa pratica. Grazie a testimonianze orali, fotografie d’epoca e rappresentazioni artistiche, siamo in grado di ricostruire dettagliatamente questa tradizione artigianale.
Dopo aver parlato della storia e della tradizione dei tessuti canini, passiamo ad analizzare le diverse razze di cani lanoso e il loro ruolo nella creazione di coperte.
Le razze di cani lanoso e il loro ruolo nella creazione di coperte
Dietro ogni grande coperta, c’è un grande cane
I cane lanoso venivano alimentati con resti di salmone fresco o cotto, e talvolta con fegato o sego per ottenere una pelliccia lucente. A differenza di altre culture, questi cani speciali non venivano uccisi per la loro pelliccia, ma ricevevano cure particolari, diventando parte integrante della vita dei Salish.
Avendo parlato delle razze di cani e del loro ruolo nelle creazione di coperte, approfondiamo ora alcuni aspetti curiosi legati alla tosatura e alla lavorazione del pelo.
Curiosità sul cane lanoso: tecniche di tosatura e lavorazione del pelo
La tosatura: un’arte antica
Nel mondo dei Salish, la tosatura era considerata un’arte. Non si trattava solo di raccogliere il pelo necessario per i tessuti, ma anche di mantenere il benessere dell’animale. Le tecniche specifiche utilizzate sono andate perdute nel tempo, ma sappiamo che erano pratiche rispettose dell’animale.
Lavorazione del pelo: dal cane alla coperta
Dopo la raccolta, i peli venivano lavorati fino a diventare filati soffici pronti per essere tessuti in calde coperte. Pur non sapendo molto su queste tecniche antiche, è chiaro che richiedevano una notevole abilità artigianale.
I cani lanoso rappresentano una meravigliosa testimonianza della relazione simbiotica tra l’uomo e l’animale. Questa storia evidenzia come un popolo indigeno abbia sviluppato una razza di cani con un pelo particolarmente denso e lanoso, per utilizzarlo nella produzione di coperte calde. Una tradizione antica che ci dimostra quanto la natura possa essere generosa se rispettata.
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